Chi siamo

Link Art Center Highlights - 2011 onward

Il Link Art Center è una piattaforma curatoriale che promuove la ricerca artistica contemporanea e la riflessione critica sui temi dell’età dell’informazione, attraverso l’organizzazione di eventi, l’attività editoriale, la collaborazione e il networking con individui, gruppi, aziende e istituzioni a livello nazionale e internazionale.

Fondato nel 2011 da Lucio Chiappa, Fabio Paris e Domenico Quaranta, e completato nel 2014 dal coinvolgimento di Matteo Cremonesi, il Link Art Center è italiano per nascita ma internazionale e nomade per vocazione. Privo di una sede fisica, usa location temporanee ed è intensamente presente in rete come luogo primario di attività.

Il Link Art Center opera consapevolmente in un territorio postmediale, in cui se da un lato è imperativo, per una organizzazione culturale, riconoscere, indagare e criticare l’impatto che la svolta digitale ha avuto e sta avendo sulla cultura, la società, la politica e l’economia del nostro tempo, dall’altro è assurdo porsi alcun limite di tecnologia o di media.

Il Link Art Center ha all’attivo due progetti caratterizzati da una attività regolare e costante (Link Editions e Link Cabinet), cui affianca la produzione e la circolazione internazionale di eventi espositivi e progetti culturali estemporanei e di ampia scala.

Eventi. Il Link Art Center affianca la formazione artistica tradizionale, offrendo a un pubblico di professionisti e non una formazione di alto livello sulle questioni delle arti contemporanee e della loro relazione con l’evoluzione tecnologica e sociale. L’attività espositiva è un aspetto cruciale di questa attività: le mostre sono assieme l’esito di un progetto di ricerca e il momento iniziale di un percorso di condivisione con il pubblico, approfondimento e formazione. Fra le mostre organizzate dal Link Art Center, Collect the WWWorld. The Artist as Archivist in the Digital Age (2011 – 2012) si distingue per aver indagato criticamente lo sviluppo delle pratiche di appropriazione e riuso di materiali preesistenti nell’era digitale.

Produzione. Il Link Art Center non è solo un formatore e un divulgatore, ma anche un produttore di cultura e di progetti culturali, e sostiene la produzione di opere d’arte e progetti curatoriali. In particolare il MINI Museum ha esplorato le potenzialità di archiviazione e display di un semplice dispositivo digitale; il progetto online Share Your Sorrow si è proposto come un sistema di archiviazione condivisa del lavoro di un artista; il progetto di co-operazione europea Masters & Servers ha esplorato la cultura di rete in un’epoca post digitale; 6PM Your Local Time ha proposto una piattaforma per l’organizzazione e la documentazione sociale di progetti espositivi diffusi su un ampio territorio; e Dadaclub.online offre un omaggio creativo al dadaismo sollecitando il remix di copie digitali di opere originali dadaiste.

Link Editions. Il Link Art Center è un attivo produttore e divulgatore di cultura anche dal punto di vista editoriale, abbracciando la filosofia del print on demand (POD), che consente di ridurre al minimo i costi di produzione e l’impatto ambientale dell’editoria, e di far circolare i propri prodotti editoriali attraverso la rete. Link Editions si serve del POD per dare vita a un’agile e dinamica collana di saggi, pamphlet, libri d’artista, cataloghi e atti di convegni e conferenze. Convinto sostenitore dell’idea che l’informazione vuole essere libera, Link Editions rilascia i propri contenuti gratuitamente in formato digitale, e a costi accessibili a chiunque in formato cartaceo. Curato da Domenico Quaranta, tra 2011 e 2018 Link Editions ha pubblicato 50 libri.

Link Cabinet. È il progetto espositivo online di Link Art Center: una singola pagina web che ospita mostre personali con cadenza bimestrale, presentando lavori site specific concepiti in relazione al peculiare spazio espositivo e al tipo di fruizione che questo permette. Fra gli artisti presentati finora: Jonas Lund, Addie Wagenknecht, Julian Oliver, Nicolas Maigret, Guido Segni, JODI, Carlo Zanni, Eva Papamargariti, Nicholas Sassoon, Morehshin Allahyari, Michael Mandiberg e David Horvitz. A cura di Matteo Cremonesi.