Don’t Watch If You Dislike

Don’t Watch If You Dislike

Oct 11, 2012

Il 13 ottobre 2012, dalle 18.30 alle 24.00, il Link Point riaprirà per presentare la rassegna video Don’t Watch If You Dislike, a cura di Valentina Tanni, che riflette sull’esplosione di creatività amatoriale in rete. Verranno mostrati una serie di contributi realizzati da creativi non professionisti che utilizzano, più o meno consapevolmente, forme e linguaggi cari alla storia dell’arte contemporanea. Sarà presente la curatrice.

 

 

“Suddenly one day some little fat girl in Ohio is going to be the new Mozart… and make a beautiful film with her father’s little camera-corder, and for once this whole professionalism about movies will be destroyed forever and it will become an art form.” – Francis Ford Coppola, 1991

 

“Se non ti piace, non lo guardare”. Per molto tempo questo è stato il titolo del canale Youtube di Wendyvainity. Wendy non è un’artista professionista, non è un nome conosciuto, non partecipa a mostre, biennali, kermesse artistiche. Non ha una galleria né dei collezionisti. Di lei sappiamo che vive in Australia, in una casa con giardino nei sobborghi di Adelaide, in compagnia dei suoi gatti, che è appassionata di giardinaggio e di “roba gratis”.

Wendy è uno dei tantissimi utenti della Rete che ha deciso di esporsi in prima persona mostrando a tutti il frutto della propria creatività. Una creatività senza regole, difficile da incasellare; i suoi video, realizzati con software di grafica 3D scaricabili gratuitamente dalla Rete, sono surreali, inquietanti, profondamente sinceri. Ed è proprio questo carattere genuino, spontaneo, così lontano dagli schemi consolidati, a rendere le sue creazioni inspiegabilmente rinfrescanti. Un po’ come succedeva nei primi del Novecento, quando l’essenzialità e la spontaneità delle espressioni arcaiche o esotiche veniva usata come antidoto alla stanchezza della cultura occidentale, considerata decadente e artefatta, oggi il nuovo “primitivismo” coincide con l’amatoriale. Le espressioni culturali non professionistiche, a bassa definizione, non supportate da editing e fotoritocco, magari scomposte, eccessive, grossolane, vengono riconosciute come portatrici di un tasso maggiore di “verità”. Questa tendenza, la stessa che ha portato al successo un genere come il reality show, è ormai consolidata in tutti i campi (cinema, tv, editoria, arte, musica) e si intreccia con l’emergere di un contesto globale in cui la fruizione culturale non è più soltanto ricezione ma scambio continuo.

 

La selezione di video qui proposta vuole essere una piccola campionatura della creatività amatoriale che si sviluppa oggi su Internet, un movimento disomogeneo e vitale, che avviene fuori dai circuiti istituzionali e sta lentamente dando forma a una nuova cultura, che mette radicalmente in discussione il modello professionistico nel settore delle arti e ci costringere a ripensare l’attività creativa tutta e il suo ruolo nella società.
L’aspetto più sorprendente riguarda però l’utilizzo, da parte di questi nuovi “amatori”, di estetiche, linguaggi e codici cari all’arte contemporanea storica e attuale: il remix, il détournement, la surrealtà, lo spostamento di senso, il recupero e il riutilizzo di materiali di archivio, l’accostamento di arte “alta” e cultura popolare. Un’eredità, questa, che pur non sempre assorbita consapevolmente, sembra tuttavia prendere nuova vita a contatto con la nuova, selvaggia, linfa culturale del web.

 

Valentina Tanni è critica d’arte e curatrice. Si interessa principalmente del rapporto arte-nuove tecnologie e di editoria multimediale. Tra i fondatori di Exibart, dal 2011 fa parte dello staff editoriale di Artribune.
Ha curato la sezione Net della mostra Media Connection (Roma e Milano, 2001), le mostreNetizens (Roma, 2002) e L’oading (Siracusa, 2003). Collabora con i festival di arti digitali Interferenze e Peam ed è uno dei curatori ospiti di FotoGrafia. Festival Internazionale di Roma(sezione fotografia e new media) per le edizioni 2010-2012. Vive e lavora a Roma.

 


About the Author

Link Center